Domenica 4 ottobre monsignor Massimo Camisasca va in visita pastorale alle comunità di Montecchio e Aiola
Riprende la visita pastorale, ed è un’altra bella iniezione di speranza. Dopo il ritorno alle Messe con il popolo le comunità ritrovano ora il loro momento di incontro con il Vescovo. La prima visita pastorale dopo il lockdown è in programma domenica 4 ottobre a Montecchio e Aiola, le parrocchie dell’unità pastorale “Beata Vergine dell’Olmo” che aspettavano il Vescovo nell’ultimo fine settimana di febbraio, quando tutto fu sospeso per l’emergenza sanitaria.
Da allora tante cose sono cambiate. In marzo è scoppiato un focolaio di Covid-19 presso la struttura per anziani “Casa della Carità San Giuseppe” e nell’attigua Casa del Clero. La malattia ha messo alla prova gli ospiti e le loro famiglie, don Angelo Orlandini, parroco e presidente della “Fondazione Casa della Carità San Giuseppe”, e tutti gli operatori sanitari della struttura.
“Cari amici – scriveva don Angelo lo scorso 7 aprile ai parrocchiani – il mondo sta vivendo ore difficili a seguito della diffusione della pandemia da Covid-19 e sul nostro futuro gravano pesanti incognite . Eppure anche in un contesto così fosco, non mancano luci di speranza se sappiamo coglierne la portata ed il valore morale, nel contesto che stiamo vivendo. Alludiamo all’esempio di tanti medici, infermieri, operatori sanitari, lavoratori e volontari che con grande coraggio dedicano agli ammalati le loro attenzioni, in senso non solo professionale ma anche umano e solidale con chi sta soffrendo, spesso in solitudine. Sono esempi silenziosi che abbiamo anche vicino a noi, nella nostra Casa della Carità, testimoniati da chi con impegno e dedizione fa rivivere tutta l’attualità del servizio di una grande intuizione, nata dal cuore generoso di don Ennio Caraffi, sostenuta nel tempo dalla operosa carità di tanti nostri concittadini”.
Continua a leggere tutto l’articolo di Emanuele Borghi su La Libertà del 30 settembre 2020