Un giocattolo smonta l’ideologia del gender

Sarà vero o è un frutto dell’educazione… patriarcale oscurantista? Su “Infant and Child Development”, la rivista accademica che si occupa dello sviluppo cognitivo nel periodo dell’infanzia, è uscito qualche anno fa l’articolo della dottoressa Brenda K. Todd, docente e ricercatrice presso la City University di Londra. Le bambine hanno una predilezione per il gioco delle bambole. Studiando bambini molto piccoli, dai 9 ai 32 mesi, la ricercatrice è giunta a confermare che le “differenze tra maschi e femmine si manifestano anche nella scelta dei giochi fin dalle prime fasi dello sviluppo della persona”. Per il politacally correct potrebbe sembrare quasi una bestemmia. La Todd ha preso in esame 101 piccoli maschi e altrettante femmine, osservandoli mentre si trovavano, da soli, in una stanza con dei giocattoli a disposizione. Ebbene ha potuto rilevare che la grande maggioranza delle bambine prediligeva una bambola, un orsacchiotto rosa e un pentolino di plastica, mentre quasi tutti i bambini hanno scelto una macchinina, un orsacchiotto azzurro, una piccola scavatrice e una palla.

Continua a leggere l’articolo a cura di Gabriele Soliani su La Libertà del 23 settembre 2020

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