Segni di pace

Ritornare a celebrare l’eucarestia insieme, rivedere i volti e gli sguardi della comunità intorno ad un’unica mensa e accostarsi nuovamente alla comunione hanno soffiato come un vento leggero di speranza e sollievo dentro ciascuno di noi.
La gioia di ritrovare una dimensione comunitaria di fede ha toccato i nostri cuori con la dolcezza di un raggio di sole al tramonto, ma questa ha dovuto fin da subito incontrare l’amarezza di una condizione ineludibile: il divieto di potersi scambiare un segno di pace.
Di fronte a questo scenario dolceamaro, mi sono ritornate alla mente queste celebri parole di Frida Kahlo: “Non fare caso a me. Io vengo da un altro pianeta. Io ancora vedo orizzonti dove tu disegni confini”.

Leggi tutto l’articolo di Agnese Menozzi nella rubrica “Il soffio dell’arte” su La Libertà del 23 settembre 2020



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