Il Papa: ascoltare la voce della Terra

Chiede una giustizia riparativa Papa Francesco, la cancellazione del debito dei Paesi poveri in seguito alle crisi connesse alla pandemia da Covid-19 e, infine, protezione per le comunità indigene dagli interessi e dal “nuovo tipo di colonialismo” delle multinazionali. Nel suo messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato del 1° settembre scorso, il Pontefice indica le radici dei problemi che hanno portato a “spezzare i legami che ci univano al Creatore, agli altri esseri umani e al resto del creato”. E lo fa nell’anno del cinquantesimo anniversario del Giorno della Terra: un Giubileo, quindi, un “tempo di ritorno a Dio”. “Abbiamo bisogno di risanare queste relazioni danneggiate, che sono essenziali per sostenere noi stessi e l’intero tessuto della vita”, osserva il Papa.

Cinque i punti in cui si incentra il testo: ricordare, ritornare, riposare, riparare e rallegrarsi. Nel Giubileo l’attenzione – sottolinea il Papa – deve essere rivolta “specialmente ai poveri e ai più vulnerabili”, perché “è un tempo per dare libertà agli oppressi e a tutti coloro che sono incatenati nei ceppi delle varie forme di schiavitù moderna, tra cui la tratta delle persone e il lavoro minorile”.

Continua a leggere l’articolo di Luigi Bottazzi su La Libertà del 23 settembre 2020

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