Così il Papa all’udienza tenuta di nuovo in presenza di fedeli
“Dopo tanti mesi riprendiamo i nostri incontri faccia a faccia, e non schermo a schermo. E questo è bello!”. Con queste parole, pronunciate a braccio, il Papa ha aperto l’udienza generale del 2 settembre, la prima in presenza di fedeli dopo sei mesi, a causa delle misure restrittive imposte dalla pandemia in atto, che “ha evidenziato la nostra interdipendenza: siamo tutti legati, gli uni agli altri, sia nel male che nel bene”, ha detto Francesco rivolgendosi ai fedeli radunati nel Cortile di San Damaso. Al termine dell’udienza – fuori programma – un lungo e accorato appello per il Libano e l’annuncio di una Giornata di preghiera e di digiuno universale (il 4 settembre) a favore del martoriato Paese, messo a dura prova dall’esplosione di un mese fa a Beirut: “Il Libano non può essere abbandonato alla sua solitudine”.
Continua a leggere tutto l’articolo di Maria Michela Nicolais su La Libertà del 9 settembre 2020