Potere, autorità e autorevolezza al femminile, con aperture e veti
Un articolo intitolato “Aperture e divieti. Il paradosso delle donne inquieta la Chiesa” (di Marco Ventura, “La Lettura”, 2 agosto 2020) mi ha indotta a rileggere il numero di marzo di “Donne Chiesa Mondo”, il supplemento mensile de L’Osservatore Romano. Il tema comune degli articoli di questo numero è sintetizzato dalla triade potere – autorità – autorevolezza.
Possiamo partire da una notizia che forse a qualcuno può essere sfuggita: a metà gennaio papa Francesco ha nominato una donna, Francesca Di Giovanni, come Sottosegretario alla Segreteria di Stato, che è il “ministero degli esteri” della Santa Sede.
Con questa nomina sono diventate quattro le donne che ricoprono il ruolo di Sottosegretario, il terzo gradino della gerarchia (dopo Prefetto e Segretario).
Questa nomina ha particolare importanza perché riguarda un settore diverso da quelli che convenzionalmente si considerano più appropriati per una donna (famiglia, vita, istituti di vita consacrata).
Ma molte altre donne, sia laiche sia consacrate, hanno incarichi dirigenziali: ad esempio, fin dal 1966 il Pontificio Consiglio per i Laici ha avuto come Sottosegretario la teologa australiana Rosemary Goldie, già uditrice al Concilio Vaticano II.
Leggi tutto l’articolo di Silvia Lombardini su La Libertà del 26 agosto 2020