Le nascite toccano nel 2019 ancora un nuovo minimo storico. In Italia prosegue inesorabile la crisi delle culle vuote. Non si riesce proprio ad invertire la tendenza. La diminuzione è del 4,5% rispetto al 2018, pari a circa 19mila bambini nati in meno, con un totale di 420.170 nascite. Inoltre aumenta del 16,1% il numero di cittadini cancellati dalle liste anagrafiche per emigrazione all’estero, pari a 182.154 persone.
I dati dell’Istat sono riferiti al 2019. Ormai questo problema sembra diventato strutturale. Il persistente declino avviatosi nel 2015 ha portato a una diminuzione di quasi 551mila residenti in cinque anni.
La motivazione appare essere soprattutto culturale e psicologica. La mentalità è tutta riferita al presente e c’è poca progettualità anche a causa della mancanza di lavoro e della mancanza di speranza e di una visione positiva verso il futuro. Le cose che fino a pochi anni fa sembravano normali e addirittura scontate come sposarsi e avere dei figli ora sembrano per i giovani delle utopie di difficile realizzazione. Le nonne e mamme riprendano a parlare di maternità con le proprie figlie e nipoti. Manca un linguaggio per raccontare la maternità, che sembra quasi essere caduto nell’oblio. Stesso discorso vale per i futuri papà.
Leggi tutto l’articolo di Silvia Bosio su La Libertà del 26 agosto 2020