La voce della poesia: Simona Sentieri, dopo il Premio Luciano Serra 2020, legge le sue poesie

Dopo essersi aggiudicata la seconda edizione del Premio Nazionale Luciano Serra, Simona Sentieri legge le sue poesie da “Parolepipedi e altre forme”

Nell’ambito dei “Lunedì letterari in centro storico” organizzati a Castelnovo ne’ Monti, nella suggestiva Piazza delle Armi allestita con un piccolo palco illuminato e, nonostante le osservanze del distanziamento imposto dal Covid, davanti a un nutrito gruppo di appassionati e ascoltanti, Manuele Ferrari ha presentato il lavoro dell’editore Consulta librieprogetti e il libro “Parolepipedi e altre forme”.

Con quest’opera, una raccolta di poesie, Simona Sentieri si è aggiudicata la seconda edizione del Premio Nazionale Luciano Serra, con cui, a cadenza biennale, viene pubblicata un’intera raccolta poetica dello stesso autore, scelto da una giuria appositamente riunita e presieduta da Paolo Briganti. La collana, che si chiama “allaluna” e che è stata progettata da Elisa Pellacani con una serie di copertine colorate su cui spicca una diversa fase lunare in argento, quasi a formare un ciclo lunare che si legge nell’insieme dei volumi, annovera tra i suoi titoli poeti contemporanei di cui si riconoscono, nella cifra stilistica e nel percorso, caratteristiche di innovazione o di accentuata personalità compositiva.

Tra questi, Daniele Beghè, che con i suoi “Quindici quadri di quartiere” è il vincitore della prima edizione del Premio, ma anche una trilogia con Normanna Albertini, Marialuigia Sisti, Giuseppe Piersigilli. Accanto a loro, distintisi nel premio dedicato al critico e letterato reggiano Luciano Serra, compagno di scuola e grande conoscitore di Silvio D’Arzo, alcune perle poetiche, tra cui, oltre a una serie di componimenti in dialetto dello stesso Serra, la prima raccolta completa delle poesie di Silvio D’Arzo, accompagnate da un commneto critico di Giorgio Vioni.

Se già Briganti, nella postfazione al volume della Sentieri, aveva indicato la scelta della giuria (composta da Francesca avanzini, Daniela Rossi, Corrado Gambini, Savino Rabotti ed Elisa Pellacani) nei “versi/non versi decisamente anticonformistici e fuori norma, che ti costringono a guardare, anzi proprio “a vedere”, tra le righe e dietro le cose, in una straniata logicissima modalità pre-logica il nostro mondo”, fino a definirlo “il modo più rivoluzionario oggi di fare poesia”, addirittura “geniale”, sentire le poesie interpretate dalla stessa autrice è stata un’esperienza non solo emozionante ma che ha davvero permesso di entrare nel mondo poetico di questa poliedrica, eclettica artista, già nota per la sua attività pittorica, per le sue installazioni, sicuramente da conoscere anche per il suo talento costante e appassionato con la parola, che gioca tra registri divertiti e di amara, consapevole lettura di una società che sa lasciare soli con le proprie prospettive e con problemi su cui riflettere.

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