Quelle statue distrutte di Cristoforo Colombo tra memoria e giustizia

La distruzione di diverse statue di Cristoforo Colombo in varie città americane da parte di membri o simpatizzanti del Black lives matter non può essere sbrigativamente affrontata in termini di schieramenti pro o contro. L’accusa al navigatore genovese di essere stato razzista e di aver aperto la strada al genocidio delle popolazioni autoctone da parte degli europei è assai grave, anche se non nuova; basti pensare al fatto che, in diversi stati dell’America latina, da anni, il 12 ottobre è celebrato non come il memoriale della “scoperta” del nuovo continente, ma come “el dìa de la raza” (il giorno della razza), come orgogliosamente affermano i rappresentanti della corrente indigenista, tesa a rivendicare le radici antiche delle civiltà precolombiane e a riscrivere la storia in chiave antieuropea.

Leggi tutto l’articolo di Daniele Semprini su La Libertà del 1°luglio 

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