Il 29 giugno scorso, mons. Pietro Iotti, vicedecano del clero reggiano-guastallese, ha raggiunto il ragguardevole traguardo dei 74 anni di sacerdozio.
E’ stato infatti ordinato sacerdote dal vescovo Beniamino Socche in Cattedrale il 29 giugno 1946 – festa dei Santi Pietro e Paolo e suo onomastico – e il giorno dopo ha celebrato nella sua chiesa parrocchiale di San Giacomo la prima Santa Messa.
I ragazzi e i giovani sono stati per decenni il campo dove “don Pietro” ha seminato ed ha esercitato il suo ministero sacerdotale: i giovani di Azione Cattolica della parrocchia cittadina di San Giacomo, poi gli atleti e i dirigenti del Centro Sportivo Italiano, di cui è stato a lungo consulente ecclesiastico, gli studenti dell’IPSIA, i ragazzi e le ragazze delle colonie della POA e della SRAT, gli allievi della Polizia di Stato e i Vigili del Fuoco.
Decine di migliaia le Sante Messe da lui celebrate in questo lungo arco di tempo – in chiesa, al campo, nei campeggi -, ognuna, però, come fosse la prima, con la stessa devozione, con la stessa gioia, con lo stesso raccoglimento, seguita dalla preghiera personale di ringraziamento. E poi un altro calcolo certamente impossibile: quante le migliaia di ragazzi e giovani che don Pietro ha incrociato nel suo ministero, a cui ha dato consiglio, sostegno, conforto?
Nonostante l’età e le difficoltà motorie, don Pietro non è certo andato in quiescenza: la Santa Messa quotidiana in Cattedrale – di cui è canonico onorario -, la recita del Santo Rosario, il breviario, i contatti e le telefonate con gli amici e i confratelli scandiscono la sua giornata.