Non c’è più religione

A priest celebrates Easter Mass via livestream from an empty church in San Giorgio Ionico, Italy, April 12, 2020, during the COVID-19 pandemic. The Italian bishops and government have agreed on a protocol to allow the public to be present for liturgical celebrations starting May 18. (CNS photo/Alessandro Garofalo, Reuters) See COVID-ITALY-MASSES April 27, 2020.

Uno dei miei quattro lettori mi ha chiesto perché non dedico una pagina del Diario alla Chiesa, dato che sono di Famiglia cristiana e non mi manca La Libertà per farlo. Stavo per rimandare all’Avvenire, ma poi ho pensato di esaudire il desiderio, anche se così mi brucio la carriera da vatincanista. Pazienza.
Quando ero giovane, in parrocchia mi piaceva fare l’animatore: oggi, tra dispersione e stanchezza, penso che sarei più utile come rianimatore.

Vale anche per le casse parrocchiali, benché di questua faccenda si parli poco.
Ho pertanto avanzato al consiglio per gli affari economici la proposta di sostituire la sagra, ancora off-limits, con una bella festa dell’Unità – Pastorale, si capisce – ma è stata bocciata. Anzi, un funzionario di cui non posso fare il nome mi ha confidato che certi parroci di unità pastorale rischiano una denuncia per assembramento di troppe parrocchie.

Continua a leggere l’articolo di Edoardo Tincani nella rubrica “Diario di casa mia” su La Libertà del 24 giugno 2020

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