Il richiamo dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia al Ministro della Giustizia affinché riprendano pienamente tutte le attività dei Tribunali
Garantire il completo e regolare funzionamento della Giustizia, attraverso l’emanazione di norme specifiche che assicurino la riattivazione di tutti i servizi essenziali dei Tribunali italiani, per la tutela dei cittadini, degli avvocati e della vita democratica del Paese.
Questo il contenuto della delibera approvata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia – che si è unito al Consiglio Nazionale Forense e alle principali associazioni nazionali dell’Avvocatura – indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in cui si rivolgono alcune proposte al Ministero della Giustizia per la rapida e completa ripresa delle attività dei tribunali.
Superata l’emergenza Covid e ripartite le diverse attività in tutto il Paese, permane inspiegabilmente in vigore l’art. 83 del decreto legge 18/2020 e successive modifiche che ha dato origine ad una serie di provvedimenti, diversi a seconda delle sedi giudiziarie e in molti casi anche tra gli uffici della stessa sede, che rendono di fatto impossibile la piena ripresa delle attività dei Tribunali e imprevedibile il destino dei procedimenti fissati.
A tale disagio si aggiunge la difficile situazione del personale addetto, costretto a lavorare in modalità smart working, ma privo degli indispensabili strumenti tecnologici e telematici per accedere da remoto alle piattaforme informatiche di gestione dei procedimenti.
La presidente dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia, avv. Celestina Tinelli, spiega: “Il Tribunale di Reggio non si è mai completamente fermato, gli uffici sono sempre rimasti aperti e alle urgenze è sempre stata data risposta; dal 12 maggio le udienze di tutti i tipi di procedimenti si stanno facendo anche con modalità diverse da quelle in presenza per quanto riguarda il civile e le prime udienze dei processi penali, cosiddette di smistamento. Emerge sempre fortemente il problema della mancanza di personale amministrativo in Tribunale e il rientro in ufficio dallo smart working purtroppo non risolverà questo problema”. Quindi commenta il recente provvedimento: “Oggi apprendiamo con favore che le nostre proposte sono state accolte, anticipando al 30 giugno la ripresa delle attività nei tribunali, rispetto alla data del 31 luglio prevista dall’articolo 83 del decreto Cura Italia”.
L’intervento della presidente Tinelli si conclude con un auspicio “tuttavia, per il bene della collettività è necessario che i tribunali riprendano pienamente tutte le attività giudiziarie per evitare che si creino situazioni di stallo che rischiano di degenerare in emergenza sociale, mostrando in tutta la sua evidenza la distanza tra il paese reale, quello ripartito e la giustizia trascurata”.