Epidemie… e richieste d’altri tempi

Risulta da una relazione del 1627 che alla basilica di San Prospero erano addetti 56 sacerdoti; oltre al prevosto don Antonio Maffei (nipote del celebre cardinal Domenico Toschi di Castellarano), agli altri 7 canonici e al curato (che svolgeva la pastorale parrocchiale), erano in servizio 47 preti partecipanti, ognuno con le sue mansioni (celebranti ai diversi altari, cerimonieri, sagristi, ebdomadari, massari, campanari, maestri di scuola dei chierici, eccetera); tutti avevano l’obbligo di intervenire al coro tre volte al giorno (prima mattina, tarda mattinata e sera) per cantare le ore canoniche; a questo riguardo ricordo che, per essere ammessi fra i partecipanti, bisognava subire l’esame di canto fermo (cioè gregoriano), essendo questo un requisito essenziale per il coro.

Continua a leggere tutto l’articolo di Augusto Gambarelli su La Libertà del 3 giugno 2020 

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