Quella strana proroga, comparsa e poi scomparsa, degli «stati di emergenza»

Questo tremendo periodo di pandemia continua a non risparmiare amare sorprese, anche per gli amanti del diritto; si può diventare tali con la positiva constatazione che il nostro ordinamento si regge su una costruzione di norme disegnate nel tempo da un legislatore oculato e lungimirante, tese nel loro complesso alla salvaguardia dei principi fondamentali di democrazia e di libertà, prospetticamente destinate a fungere da strumento di mantenimento dell’ordine sociale, tanto più in situazioni di emergenza. In questo quadro di cosiddetta civiltà giuridica si scopre il senso ed il fine di ogni singola disposizione di legge, che, laddove sia chiara e intellegibile, diviene un fermo e preciso baluardo difensivo avverso ogni forma di distorsione e di abuso.

Leggi tutto l’articolo di Giovanni Tarquini su la Libertà del 3 giugno 2020

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