Nota dei Vescovi sulle attività oratoriali estive 2020
“Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Quale re parte per la battaglia senza aver fatto i conti con le sue forze?” (cfr. Lc 14,28-32). È l’invito esigente di Gesù alla prudenza, un invito quanto mai necessario in questo tempo di contagi. Noi per primi, con i nostri parroci e i genitori dei ragazzi, sentiamo tutta la responsabilità nell’aprire le attività estive. L’estate è un’opportunità unica, piena di sole, di sorprese, di amicizie. Ma questo desideriamo avvenga in assoluta sicurezza: considerando attentamente gli spazi, le risorse, le modalità. A questo servono gli strumenti preziosissimi delle linee guida e dei protocolli a cui attenersi scrupolosamente.
I nostri piccoli amici attendono ogni anno le mitiche giornate dell’Estate ragazzi, dei Grest e dei campeggi. Nelle loro stanzette conservano un foulard, un ricordo, un sasso, una piccola croce: segni di amicizie sbocciate, di momenti speciali, di esperienze indimenticabili. Un’estate, talvolta, è determinante nella loro crescita. L’estate che sta per esplodere in queste settimane sarà più avara di questi momenti, tuttavia sono momenti non del tutto impossibili… Siamo di fronte ad una sfida. Una bella notizia: ci sono persone disposte ad affrontarla, perché il legame con i ragazzi continui ad essere vivo. Per loro gli incontri con i ragazzi non sono stati soltanto un episodio, hanno fatto strada insieme. Che educatori sarebbero se non fossero capaci di prossimità, soprattutto in questo momento difficile? Per questo sentono importante esserci per ascoltare le domande dei ragazzi e raccoglierne le paure. Dunque, esserci, esserci nella verità, esserci portando speranza.
Leggi il testo integrale della nota degli Arcivescovi e i Vescovi dell’Emilia-Romagna su La Libertà del 3 giugno 2020