Il virus? Una prova anche per lo spirito

Il coronavirus ha sconvolto le vite di ciascuno di noi all’improvviso e le ha rinchiuse in una situazione esistenziale totalmente inedita. Assediati, come eravamo, dalla paura del contagio, bombardati da notizie drammatiche sulla pandemia, abbiamo vissuto giornate di angoscia e, spesso, di estrema solitudine.
Le famiglie, nonostante la fase due del post virus, sono lo stesso costrette a ridefinire spazi e tempi per poter convivere, con tutte le tensioni e le difficoltà che ciò comporta. L’amaro pane quotidiano di questo tempo inquieta profondamente la nostra spiritualità. È opportuno confrontarci sul modo col quale, da credenti, affrontiamo questo epocale esodo/esilio, toccando i nostri limiti più intimi, scavando negli abissi della nostra umanità precaria, ma anche sperimentando la forza della preghiera, della vicinanza del cuore. È stato un momento di prova drammatico, forse decisivo, ma nel quale può essere riscoperta la fede, esercitata la disciplina spirituale, intensificata la comunione.

Leggi tutto l’articolo di Luigi Bottazzi nella pagina dei Lettori su La Libertà del 3 giugno 2020

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