La ripresa delle liturgie comunitarie all’insegna di prudenza e speranza

Cari amici, ora le nostre comunità possono riprendere le celebrazioni liturgiche assembleari, nei limiti del Protocollo firmato il 7 maggio scorso dal Ministero dell’Interno e dalla Conferenza Episcopale Italiana. È un passaggio delicato ed atteso, nel quale facciamo nostri i sentimenti delle donne tornate dal sepolcro la mattina di Pasqua: “timore e gioia grande” (Mt 28,8). “Timore”, perché viviamo ancora nell’incertezza circa l’evoluzione della pandemia, della quale non si esclude un’ulteriore diffusione: di qui la prudenza, continuamente raccomandata dalle autorità civili, dal Papa, dai vescovi. Ma anche “gioia grande”, perché possiamo cominciare ad incontrarci, a recuperare l’integralità dell’esperienza ecclesiale: di qui la speranza, alimentata per noi cristiani non tanto dalle proiezioni e dalle statistiche, quanto dalla parola di Dio e dalla fede.

Leggi tutto l’articolo a cura degli Arcivescovi e dei Vescovi dell’Emilia-Romagna su La Libertà del 27 maggio 2020



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