Ripartire, ma non dimenticare

Una situazione in netto miglioramento
Il drastico calo dei contagi, dei ricoveri, delle ammissioni in terapia intensiva di pazienti gravi a causa dell’infezione da Covid-19, unitamente alle impellenti necessità di fare ripartire l’economia, ha fatto sì che sia in qualche modo accelerata una fase 2 caratterizzata dalla ripresa di numerose attività produttive e da un allentamento delle limitazioni ai movimenti delle persone imposte del precedente lockdown. Tutto questo è stato accolto con soddisfazione dalla maggior parte degli italiani, con perplessità da alcuni. Anche perché continuano a ripetersi sui media messaggi contrastanti che non aiutano l’opinione pubblica, in questa fase ancora abbastanza confusa, a comprendere le scelte che vengono fatte e l’evoluzione della situazione.

I rischi del dimenticare
Assistiamo inoltre, e questo è piuttosto negativo, a comportamenti poco responsabili, quasi che nulla fosse successo prima, assembramenti, persone che girano e si muovono liberamente senza mascherine e così via. 

Continua a leggere tutto l’articolo di Giuseppe Chesi, Medici Cattolici – Reggio Emilia, su La Libertà del 27 maggio 2020

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