Il primo attacco lo abbiamo già subìto. Il pericolo non è cessato e le perdite umane sono ingenti. Dobbiamo correre ai ripari e rispondere al fuoco; organizzare le retrovie e cercare di contrattaccare in maniera efficace.
Le analogie con la guerra calcano alla perfezione. E anche il lessico: vincere, sconfiggere, difesa, attacco, uccidere, battaglia, resistere, morte, morti, coprifuoco, armi, fermare, bloccare, pericolo, arrestare, feriti, perdite, invasione…
Come se con un unico linguaggio si volesse descrivere tutto. O forse proprio perché è difficile talvolta descrivere ciò che sta accadendo, si prende a prestito il lessico della guerra e le sue immagini.
Leggi tutto l’articolo di Mario Colletti su La Libertà del 27 maggio 2020