Animatore musicale della Liturgia: spiritualità, formazione, esperienze

La redazione della rivista Celebrare Cantando, pubblicata dall’Istituto Diocesano di Musica e Liturgia, propone un nuovo articolo di ripresa della Lettera pastorale del Vescovo dedicata alla Liturgia. Pubblichiamo il contributo in queste due pagine, a firma di Letizia Nicolini e della redazione. Ricordiamo che i precedenti articoli sulla Lettera pastorale sono stati pubblicati nelle scorse edizioni dell’8 e del 29 gennaio (Edoardo Tincani), del 5 febbraio a pagina 5 (don Edoardo Ruina), del 19 febbraio a pagina 2 (don Paolo Tondelli), del 26 febbraio a pagina 11 (don Gigi Lodesani), del 15 aprile a pagina 12 (don Matteo Bondavalli) e del 13 maggio alle pagine 6 e 7 (Elisabetta Bertocchi).

La Lettera pastorale del Vescovo dal titolo “La Liturgia. Dialogo salvifico tra Dio e l’uomo nell’eterno e nel tempo” ci ha portato a riflettere sui diversi ministeri che cooperano per favorire una partecipazione “piena attiva e consapevole”1 di tutta la comunità alla liturgia. Partendo da questo spunto abbiamo pensato di proporre una riflessione su chi si occupa dell’animazione musicale, tema centrale e fondante per il servizio svolto dall’Istituto Diocesano di Musica e Liturgia nella nostra diocesi.

La musica è parte integrante della liturgia e al servizio di essa. In particolare, il canto è preghiera e lode a Dio in una delle più alte forme espressive di cui l’uomo dispone. Il canto liturgico riguarda tutta la comunità celebrante, talvolta essa stessa cantando, talvolta mettendosi in ascolto del coro, spesso accompagnando il gesto che la liturgia propone, a volte essendo esso stesso rito.
è l’animatore musicale della liturgia che, con il suo servizio, favorisce la preghiera dell’assemblea avvalendosi della bellezza del canto e della musica, con l’aiuto, quando presente, del coro. Don Luigi Guglielmi a questo proposito scriveva: “Animatore è colui che, forte di una esperienza personale di fede e di preghiera, conoscitore di ciò che regola il suo settore, quindi competente, si mette a servizio della comunità per aiutare con la propria competenza e disponibilità tutti quelli che lavorano alla celebrazione, soprattutto con chi presiede”. 

Continua a leggere tutto l’articolo di Letizia Nicolini e della Redazione di «Celebrare Cantando» su La Libertà del 27 maggio 2020

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