Papa Francesco ricorda san Giovanni Paolo II a cento anni dalla nascita

Preghiera, vicinanza al popolo, amore alla giustizia

Doti di Giovanni Paolo II esaltate da Papa Francesco

Il Signore ama il suo popolo! Cento anni or sono lo ha visitato perché gli ha inviato un uomo di Dio, Karol Woytjla. Così Papa Francesco ha introdotto il 18 maggio, nella riaperta basilica di San Pietro, la Santa Messa celebrata nella cappella dove è stata collocata la tomba di San Giovanni Paolo II, in occasione del centenario della nascita del Papa polacco..

Il Papa ha introdotto la celebrazione pregando Dio, ricco di misericordia – che ha chiamato il santo Giovanni Paolo II a guidare l’intera Chiesa – perché conceda “a noi, forti del suo insegnamento, di aprire con fiducia i nostri cuori alla grazia salvifica di Cristo, unico Redentore dell’uomo”.

Bergoglio ha proseguito: “oggi noi qui possiamo dire: cento anni fa il Signore ha visitato il suo popolo, ha inviato un uomo, lo ha preparato per fare il vescovo e guidare la Chiesa”. Il Signore ama il suo popolo e gli ha inviato un pastore”.

Papa Francesco, ha poi focalizzato “tre tracce del buon pastore” che hanno caratterizzato Papa Woytjla: “la preghiera, la vicinanza al popolo, e l’amore alla giustizia”.

San Giovanni Paolo II era un uomo di Dio perché pregava e pregava tanto nonostante il tanto lavoro che aveva per guidare la Chiesa. “Lui sapeva bene che il primo compito di un vescovo è pregare” – ha evidenziato Bergoglio – e lui lo sapeva, lo faceva. E’ stato modello di vescovo che prega; questo il primo compito. “E ci ha insegnato che quando un vescovo fa l’esame di coscienza alla sera deve domandarsi: quante ore oggi ho pregato? Uomo di preghiera”.

Seconda traccia: Giovanni Paolo II è stato uomo di vicinanza. “Non era un uomo distaccato dal popolo, anzi andava a trovare il popolo e girò il mondo intero, trovando il suo popolo, cercando il suo popolo, facendosi vicino”. E lo fece anche nella sua memorabile visita alla Chiesa reggiano-guastallese il 5 e 6 giugno 1988. E la vicinanza è uno dei tratti di Dio con il suo popolo. Una vicinanza di Dio con il popolo che poi si fa stretta, si fa forte in Gesù. “Un pastore è vicino al popolo, al contrario non è pastore, è un gerarca, è un amministratore, forse buono ma non è pastore” ha ammonito con decisione Papa Francesco. E San Giovanni Paolo II ci ha dato l’esempio di questa vicinanza al popolo: vicino ai grandi e ai piccoli, ai vicini e ai lontani, sempre vicino, si faceva vicino.

Una terza traccia è l’amore alla giustizia. Era un uomo che voleva la giustizia sociale, la giustizia dei popoli, la giustizia che caccia vie le guerre. “Ma la giustizia piena! Per questo San Giovanni Paolo II era l’uomo della misericordia perché giustizia e misericordia vanno insieme; non si possono distinguere, sono insieme: giustizia è giustizia, misericordia è misericordia, ma l’una senza l’altra non si trova”. E parlando dell’uomo della giustizia e della misericordia, Bergoglio ha ricordato quanto il Papa polacco ha fatto perché la gente capisse la misericordia di Dio. “Pensiamo come lui ha portato avanti la devozione a Santa Faustina. Lui aveva sentito che la giustizia di Dio aveva questa faccia, questo atteggiamento di misericordia. E questo è un dono che ci ha lasciato: la giustizia-misericordia e la misericordia giusta”.

Con questa raccomandazione Papa Francesco ha concluso l’omelia: “Preghiamo oggi San Giovanni Paolo II, che dia a tutti noi, specialmente ai pastori della Chiesa ma a tutti, la grazia della preghiera, la grazia della vicinanza e la grazia della giustizia-misericordia, misericordia-giustizia”.

g.a.rossi

 

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