Didattica a distanza e comunità educante

Abbiamo avuto solo la possibilità di guardarci in faccia sconcertati il giorno in cui abbiamo saputo che non solo le scuole sarebbero rimaste chiuse per un pezzo ma anche che noi insegnanti non avremmo potuto incontrarci. Eravamo, appunto, riuniti in locali non scolastici mentre studiavamo le strategie con cui applicare la didattica a distanza. Come fare per accordare orari, programmi, metodologie, tempi, dispositivi, connessioni, applicazioni al fine di interagire tra noi e con i nostri alunni?
Perché fin dal primo giorno abbiamo vissuto la consapevolezza che non si trattava di un periodo di vacanza, ma di lavoro febbrile.
Grazie a Dio abbiamo potuto abbozzare qualche linea di sviluppo prima che qualcuno ci avvertisse che era vietato qualsiasi tipo di assembramento.

Continua a leggere tutto l’articolo di Giuliano Romoli su La Libertà del 13 maggio 2020

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *