10 anni senza Graziano Udovisi

Il 10 maggio 2010 mio padre ci ha lasciato, è “andato avanti”.
Sarebbe dovuto morire a diciannove anni nella foiba di Fianona, in Istria, ma il Signore gliene ha regalati altri sessantacinque.
Per la nostra famiglia, per gli esuli istriani, per i famigliari delle vittime delle foibe ha sempre rappresentato una voce, un simbolo di quella tragedia che solo molto tardi ha potuto testimoniare.
E quel silenzio sofferto, pesante, assurdo, imposto dalla situazione politica del tempo durato decenni è stato per lui una seconda profondissima voragine in cui vedeva inghiottito il dramma che quotidianamente riaffiorava nella sua mente.

Ricordo che mi raccontò per la prima volta solo una parte della sua terribile storia, quando stavo terminando l’Università.

Leggi tutto l’articolo di Raffaella Udovisi su La Libertà del 6 maggio 2020 

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