L’omelia del Vescovo nella terza domenica di Pasqua
Pubblichiamo di seguito l’omelia pronunciata dal vescovo Massimo nella santa Messa mattutina del 26 aprile, terza domenica di Pasqua. Le foto in questa pagina sono di Giuseppe Maria Codazzi. Tutte le foto dei servizi diocesani, di quest’anno come degli anni scorsi, si possono sfogliare online sul sito www.laliberta.info.
Cari fratelli e sorelle,
buona domenica!
Siamo ancora dentro la luce della Pasqua, che dobbiamo approfondire, affinché essa possa illuminare le nostre vite presenti e i momenti ancora difficili, e talvolta drammatici, che dobbiamo vivere.
Sono contento di celebrare per voi questa Santa Messa: per voi fedeli della mia Chiesa, per voi fedeli della Chiesa universale. Ogni Messa infatti è celebrata per tutta la Chiesa, anzi, per tutti gli uomini. Non posso dire purtroppo con voi, e ogni volta che celebro davanti alla televisione spero sempre che sia l’ultima, che si possa riprendere presto a celebrare cum populo, con il popolo – naturalmente con tutte le attenzioni dovute al momento drammatico che stiamo vivendo.
Cerchiamo ora di approfondire il significato della Pasqua e della resurrezione alla luce delle letture che abbiamo ascoltato (At 2,14a.22-33; Sal 15; 1Pt 1,17-21; Lc 24,13-35).
Leggi il testo integrale dell’omelia su La Libertà del 6 maggio 2020