“La delicatezza del presidente della Conferenza episcopale italiana ha voluto che qui si realizzasse, all’inizio del mese di maggio, un atto solenne, semplice e significativo: l’affidamento dell’Italia a Maria Santissima. Lo facciamo perché il dolore ceda il posto alla speranza, perché Lei è invocata qui come Madre della Speranza. Lo facciamo pregando per i malati, i medici, per tutti coloro che si stanno adoperando per alleviare le sofferenze. Lo facciamo, nel giorno dedicato a san Giuseppe lavoratore, pregando in particolare per chi teme per il suo lavoro, perché ci sia lavoro per tutti. Perché il nostro Paese sia unito, oggi e nel futuro”. Con queste parole il vescovo di Cremona, monsignor Antonio Napolioni, ha aperto il momento di preghiera promosso la sera di venerdì 1 maggio dalla Conferenza episcopale italiana presso il santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, “nel cuore della Lombardia, in provincia di Bergamo e diocesi di Cremona, crocevia dunque – ha osservato il vescovo – delle terre più colpite dall’attuale epidemia”.
Leggi tutto l’articolo di Alberto Baviera su La Libertà del 6 maggio 2020