Sacerdoti tra chiesa e ospedale

Scandiano: l’esperienza di don Paolo e don Roberto 

“Siamo qui, in questo tempo difficile e in questo luogo di sofferenza e di cura, di lotta e di speranza per dare consolazione e sostegno, anche attraverso il sacramento del Perdono, a tutti coloro che lo desiderano”. Inizia con queste parole il breve momento di preghiera che i sacerdoti della Pieve di Scandiano condividono alle ore 11 di ogni lunedì all’interno dell’Ospedale “Magati”, a beneficio dei pazienti ricoverati e del personale sanitario che ne facciano richiesta, per ricevere il sacramento del Perdono dopo avere invocato la misericordia del Signore, in applicazione del decreto straordinario emanato dal Vescovo sulla base delle disposizioni della Penitenzieria Apostolica in regime di pandemia.
Per ottenere l’assoluzione generale è sufficiente avere il desiderio di riconciliarsi, esprimendo il pentimento per i propri peccati.
Per lo meno, questo è avvenuto fino a lunedì scorso; al momento in cui andiamo in stampa non sappiamo se nella “fase due” si protrarranno le stesse condizioni.

Di sicuro – ed è quello che ci preme registrare in questo servizio – la Chiesa locale si è mobilitata per manifestare la vicinanza alle persone ricoverate, e in particolare ai malati di Covid-19, nella maniera concretamente possibile. Cioè senza accedere al reparto, ma proponendo un momento di preghiera dopo avere dato opportuna informazione dell’iniziativa.

Continua a leggere tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 29 aprile 2020 

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