Il porporato – già vescovo ausiliare di Reggo Emilia-Guastalla, poi segretario e presidente della CEI e vicario del Papa per la diocesi di Roma – prosegue: “Infatti, una volta assicurato il rispetto delle prescrizioni sanitarie, il governo non può decidere sulla vita interna della comunità cristiana”.
Piena adesione manifesta “don Camillo” al severo comunicato emesso dalla CEI la sera di domenica 26 aprile, pochissimo dopo la conferenza stampa di Conte.
Afferma il cardinale che era giusto protestare pubblicamente. Non va dimenticato che particolarmente attese e lette con attenzione estrema anche dal mondo politico erano le sue prolusioni alle riunioni della Conferenza Episcopale Italiana.
La Messa ha ribadito il porporato è l’apice e la fonte della vita ecclesiale.
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