Di seguito il testo dell’omelia preparata dal vescovo Massimo per la santa Messa presieduta in Cattedrale il giorno di Pasqua, domenica 12 aprile 2020.
Cari fratelli e sorelle,
nella Pasqua di Gesù Cristo, nella sua Passione e Resurrezione, “morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto, ma ora, vivo trionfa”.
Così abbiamo cantato nella Sequenza pasquale. In queste parole è racchiuso il nucleo della nostra fede: la vita è più grande della morte, il male e il dolore non hanno mai l’ultima parola.
Una luce calda avvolge in questo mattino tutte le cose.
Il fatto storico della Resurrezione di Cristo ci consola, ci dona speranza e la forza di affrontare ogni circostanza positiva o negativa, lieta o drammatica.
La Pasqua di Resurrezione non è però solamente un fatto del passato e non riguarda solamente Gesù Cristo. La sua Resurrezione è l’inizio di una nuova condizione per ogni uomo: il Signore risorto vive in noi e noi possiamo vivere in lui e per lui, gustando già ora la gioia che non finisce della vita eterna.
In queste settimane difficili, segnate dalla paura per il diffondersi della pandemia e da numerosi lutti, la fede nel Signore crocifisso e Risorto illumina di significato e riempie di pace le nostre anime e le nostre famiglie.
Leggi tutto il testo completo dell’omelia su La Libertà del 22 aprile 2020
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