Covid-19, redditività aziendale e bilancio dello Stato

Come noto le aziende conseguono un reddito, avendo già raggiunto il cosiddetto ‘punto di equilibrio’ (break-even point), allorquando i loro ricavi totali superano i costi totali.
Tali costi possono variare differentemente in seguito al mutare dei volumi produttivi e perciò vengono classificati in costi variabili (materie prime e sussidiarie, forza motrice, parte dei costi di personale…) e costi fissi (ammortamenti, parte dei costi di personale…).
Considerato che quando i ricavi delle unità prodotte superano i costi le aziende arrivano nell’area dell’utile si può facilmente desumere che, in questo periodo, il fermo dell’attività dovuto alla pandemia e/o la sua ripresa soltanto parziale concorreranno a confinare molte imprese nell’area della perdita e di conseguenza in una più o meno difficile situazione di liquidità.

I finanziamenti che il Governo ha deliberato garantiti dallo Stato al 100 o al 90%, quando saranno erogati dalle banche, concorreranno a risolvere dette difficoltà migliorando il margine di tesoreria poiché, pur rappresentando dei debiti da rimborsare, verranno ammortizzati nei prossimi anni.

Leggi tutto l’articolo di Giancarlo Ferretti su La Libertà del 22 aprile 2020 

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