Con l’augurio finale, carico di speranza, “Andrà tutto bene” si chiude il breve video condiviso che circola sui social dedicato a tutto il personale del “Cesare Magati”, l’ospedale di Scandiano. Come ricordiamo, il 16 marzo è stato dichiarato Covid-19, con la relativa trasformazione e attrezzatura dei reparti. Sulla frase dello scrittore Victor Hugo “Finirà anche la notte più buia e sorgerà il sole” il video si snoda tra immagini di volti di medici e infermieri sfiniti dai turni che scorrono sotto il nostro sguardo; commento e musica in sottofondo, in una realtà che ci appare surreale e che invece con dolore scopriamo essere realtà vera, a noi di Rubiera, molto vicina. Guardando il video, rimaniamo in silenzio, ammutoliti e increduli, perché la sofferenza fa paura e l’idea della morte, nella nostra società, è sempre accantonata, e non sempre accettata come un fatto naturale che fa parte della vita, meta verso la quale prepararsi. Se poi la minaccia arriva improvvisa da un virus sconosciuto e silenzioso che pare ben adattarsi e mutare, tanto da costringere a vivere isolati per evitare il contagio, come una grande onda che travolge e che fa fatica a placarsi, ci rendiamo tutti conto che restare a casa per non sovraccaricare gli ospedali diventa un comportamento civile importante ed influente, come adottare quelle misure di sicurezza di distanziamento sociale che ormai conosciamo.
Leggi tutto l’articolo di Mary Pagani su La Libertà del 22 aprile 2020