Universo e dintorni

Presupposto di ogni umana conoscenza è la ricerca di verità: è vero, ad esempio, che una mela che si stacca dal proprio albero cade; questa semplice osservazione ha consentito a Newton di risalire alla legge della gravitazione universale, in rispetto alla quale si muovono i corpi celesti. Essa però non spiega la peculiare traiettoria del pianeta Mercurio, o l’incurvarsi dei raggi luminosi in vicinanza di corpi di massa considerevole come il Sole, o altri fenomeni; questo limite ha consentito ad Einstein di proporre una teoria che comprendesse quest’ultima categoria di eventi fisici, nota come “Relatività generale”.
La gravitazione di Einstein supera quella di Newton e la estende, ma non spiega d’altronde le altre forze esistenti in natura, nucleari ed elettromagnetiche.

Questa incompletezza conduce gli studiosi ad esplorare nuovi orizzonti alla ricerca di teorie che consentano, nei limiti delle umane possibilità, di interpretare sia l’una che l’altra categoria di fenomeni e ottenere, della natura, una visione quanto più possibile unitaria. Analogamente dicasi per altre verità scientifiche che, pur spiegando certi fenomeni, non ne interpretano altri.
Tutte le dottrine scientifiche mai riescono a descrivere i fenomeni naturali tutti insieme, contemporaneamente.
Così è, a maggior ragione, per le teorie scientifiche che cercano di spiegare i meccanismi che sono all’origine del fenomeno “vita”.
L’uomo, d’altronde, è alla ricerca di una verità sola quindi di una risposta e soluzione unica a tutti i problemi; in particolare alle domande fondamentali: perché il mondo? Perché la vita? Esiste questa risposta?

Continua a leggere il saggio di Enrico Rota su La Libertà del 22 aprile 2020 

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