Da Papa Francesco per Pasqua un messaggio chiaro all’Europa
Il Papa solo, in una basilica completamente vuota, pronuncia il discorso Urbi et Orbi, cioè alla città e al mondo. La Pasqua, nel tempo del coronavirus, vive di questa immagine che il mondo dei media porta ovunque, nelle case, nei social, sui computer dei cinque continenti. Così la veglia della notte, che conclude il sabato del grande silenzio. L’icona della Salus populi romani, e il crocifisso di San Marcello al Corso, che nel 1522 ha percorso le strade di Roma per allontanare la grande peste, sempre in primo piano, da venerdì 27 marzo, preghiera straordinaria in piazza San Pietro. Vedendo un crocifisso appoggiato in un angolo della sacrestia a Molfetta, don Tonino Bello commentava la scritta che ne indicava la “collocazione provvisoria”: “penso che non ci sia formula migliore per definire la croce: la mia, la tua croce, non so quella di Cristo”.
Leggi tutto l’articolo di Fabio Zavattaro su La Libertà del 22 aprile 2020