Dedichiamo altro spazio alla memoria del vescovo Gibertini, nato al cielo lo scorso 3 aprile, dopo lo speciale dell’edizione scorsa. A pagina 4 presentiamo gli articoli del Vicario generale di Ales-Terralba e di monsignor Marmiroli, che fu Vicario generale di monsignor Gibertini. In questa pagina pubblichiamo i testi preparati per la redazione diocesana dal vescovo emerito di Brescia Luciano Monari e dell’arcivescovo di Ravenna-Cervia Lorenzo Ghizzoni.
Monaco e vescovo. Monaco, anzitutto. È questa la figura dominante nella vita di monsignor Gibertini. E non solo perché è stato in monastero da sempre (dai tredici anni!) e quindi il monastero ha dato forma alla maggior parte delle sue giornate, ma perché il suo cuore, il suo spirito, i suoi desideri erano tutti rivolti alla vita monastica: cercare Dio e vivere alla sua presenza.
Un giorno mi fece vedere il tavolino che aveva approntato nella sua cappella del vescovado; era un modo per poter lavorare sempre alla presenza del Signore. Quindi in cappella pregava; ma in cappella leggeva anche, studiava i dossier, rifletteva e prendeva le decisioni.
Non è forse una ricerca di Dio tutta la vita del monaco, secondo san Benedetto?
E monsignor Gibertini era un autentico figlio di san Benedetto.
La riapertura del monastero di San Pietro di Sorres era forse il titolo di onore che gli dava più soddisfazione.
Continua a leggere tutto l’articolo di Luciano Monari, vescovo emerito di Brescia, su La Libertà del 15 aprile 2020