La riflessione del Vescovo nella Messa «in Coena Domini»
Per poter arrivare nelle case e nelle edicole nei tempi consueti, questa edizione post-pasquale de La Libertà viene consegnata in tipografia per la stampa la mattina di venerdì 10 aprile. Ecco perché ci fermiamo con il presente numero alla celebrazione del Giovedì santo e in particolar modo alla Messa in Coena Domini che il vescovo Massimo presiede alle 21 nella Cattedrale vuota, ma vista e ascoltata in diretta fra tv e web da migliaia di persone sintonizzate con la trasmissione del Centro diocesano per le Comunicazioni sociali.
Al centro della meditazione personale e comunitaria stanno due avvenimenti culminanti della vita di Gesù, la lavanda dei piedi e l’istituzione dell’Eucarestia.
Eventi che, come spiega nella sua omelia monsignor Camisasca, costituiscono un’introduzione e un’anticipazione alla croce e alla pietra ribaltata, cosicché i discepoli di ieri e di oggi possono già godere i frutti della morte e della risurrezione di Cristo.
Continua a leggere tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 15 aprile 2020
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