Messa in diretta? Non solo da guardare

Le attenzioni necessarie per chi celebra e per chi partecipa 

Fin dall’inizio dell’emergenza da Covid-19, che non è certo ancora finita, è emerso l’uso “buono” delle nuove tecnologie e dei social network per tenere in collegamento le persone, aiutando tanti a sentirsi distanti ma uniti.
Il Centro diocesano per le Comunicazioni sociali si è trovato a dover gestire un sovraccarico di lavoro, in particolare per trasmettere la Messa quotidiana dal vescovado di Reggio (servizio apprezzato da un numero veramente cospicuo di fedeli), senza dimenticare chi non sa o non può usare YouTube e Facebook, quindi prendendo accordi con le emittenti televisive locali, che hanno dimostrato grande sensibilità collaborando in modo generoso, e privilegiando le dirette alle registrazioni delle liturgie.

Mi sono ritornate alla mente le parole che, nel Decreto sui mezzi di comunicazione sociale Inter mirifica (al numero 2), esprimeva in merito il Concilio Vaticano II: “La madre Chiesa riconosce che questi strumenti […] offrono al genere umano validi sostegni perché contribuiscono efficacemente a sollevare e ad arricchire gli animi, nonché ad estendere e consolidare il regno di Dio”.

Continua a leggere tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà dell’8 aprile



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