Tratti del Vescovo-«Abate» di Reggio Emilia-Guastalla
Un tratto caratteristico della persona del vescovo Gibertini emergeva dal suo stile di accoglienza sereno e aperto alla fiducia con un sorriso amichevole. Fin dall’inizio degli incontri personali e comunitari, si poteva cogliere in lui uno stile monastico-benedettino: ascolto, parole misurate, proposte condivise. Non si era mai dinnanzi ad una presenza distaccata e impositiva, ma allargata ad una ricca umanità, sempre proiettata e riletta negli ideali soprannaturali della fede, nella ricerca di Dio (Quaerere Deum!) anche nelle situazioni complicate.
Si può affermare che Gibertini esercita i suoi compiti di governo nelle diocesi di Ales-Torralba (1983-1989), nella provincia di Oristano prima, e a Reggio Emilia-Guastalla (1989-1998) poi, attraverso una configurazione di abate di un grande monastero.
Diventa l’interprete e l’esecutore di una Regola quasi di diocesanità monastica.
Continua a leggere tutto l’articolo di Giovanni Costi su La Libertà dell’8 aprile