Disposti ad accogliere l’invito della storia

Caro Direttore,
proponiamo il nostro secondo contributo (il primo è stato pubblicato su La Libertà del 25 marzo 2020 a pagina 3, ndr), nel tentativo di compiere un nuovo passo insieme ed affrontare questi giorni drammatici con una speranza negli occhi e nel cuore.

C’è qualcuno che desidera la vita e vuole vivere giorni felici? (cfr. Salmo 33, 13). Chi non griderebbe “Io!” con tutto l’impeto che ha dentro? Chi non piangerebbe di commozione pensando di esaudire tale desiderio, anche adesso? Eppure, questo non pare possibile davanti al male e al dramma che, così estesamente, ci circonda in questi giorni.
In particolare, la lenta processione dei carri militari per le strade di Bergamo ci ha ferito e resi attoniti, senza parole, pieni soltanto di commozione per quelle salme e per le tante persone che, in quella città, restano senza i loro cari. Ci si stringe il cuore anche al pensiero dei tanti malati che muoiono in solitudine, mentre quel distacco fisico, forzato e innaturale, priva i familiari dell’ultimo gesto di affetto possibile.

Continua a leggere tutto l’articolo di Comunione e Liberazione Reggio Emilia su La Libertà dell’1 aprile

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