Carissimo Direttore,
in questo momento di grande difficoltà, il desiderio di sostegno e di vicinanza reciproca ci spinge a condividere con la nostra amata città un contributo di giudizio e di racconto su quanto vediamo accadere intorno a noi. Questo è il primo di tre testi settimanali, che ci auguriamo possano essere un’occasione per vivere con uno sguardo di speranza questo nostro drammatico presente.
1. Una crisi ci costringe a tornare alle domande
La nostra città ci offre uno scenario inconsueto e strano, fatto di strade vuote, saracinesche abbassate, silenzi profondi e rotti soltanto da pochi passi frettolosi, segno di una paura, impalpabile ma reale, che circola strisciante fra le case e le piazze deserte. Alzando lo sguardo, vediamo qua e là disegni dei bambini e scritte colorate – “andrà tutto bene” -, tentativi di esorcizzare quella paura che attanaglia i nostri cuori e che ha sbaragliato l’impeto iniziale con cui molti esortavano a “non fermarsi”.
Continua a leggere l’articolo su La Libertà del 25 marzo