Alla scuola del profeta Geremia

La catechesi del Vescovo nel secondo incontro per i giovani

Dopo il primo incontro dedicato soprattutto all’approfondimento del periodo duro e straordinario che stiamo vivendo a causa della pandemia del Covid-19, il secondo appuntamento del format “Ascoltate la voce”, pensato insieme da Pastorale Giovanile, Servizio Vocazioni e Centro Comunicazioni sociali, serve al vescovo Massimo per entrare maggiormente nel merito del libro del profeta Geremia, scelto per il ciclo quaresinale di quest’anno. Il titolo è “Io sarò con te. L’avventura della vocazione. Ger 1,4-19”.
Nello studio delle udienze di monsignor Camisasca siedono Francesco Basini e Filippo Di Mauro, che hanno posto al Vescovo domande profonde, favorendo così lo svolgimento della catechesi.

Una scelta felice, quella di Geremia, che aiuta a interrogarsi su tanti aspetti della vicenda presente; “un ragazzo come voi”, dice il Vescovo rivolgendosi ai giovani interlocutori, che “ha ventiquattro anni quando sente in modo decisivo la voce di Dio”.
Geremia – prosegue l’identikit – era nato in un paesino vicino a Gerusalemme, veniva dalla campagna, non aveva nessuna ricchezza particolare, non aveva doti di nobiltà, aveva una sensibilità molto acuta; era fragile, forse, per questo eccesso di sensibilità, ma sono proprio gli introversi – aggiunge subito Camisasca – che diventano poi più capaci di alzare la voce, e di reggere la violenza e l’insistenza delle prove.

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