Operazione Colomba in Palestina

Da La Libertà dell’11 marzo

In occasione del pellegrinaggio diocesano di dicembre 2020/gennaio 2021 vi invitiamo a passare ad At-Tuwani, dove potrete incontrare i volontari di Operazione Colomba e ascoltare le testimonianze di ragazzi, donne e contadini. Infatti l’itinerario di ogni gruppo parrocchiale può essere personalizzato. C’è anche la possibilità di consumare un pranzo tipico dell’area rurale palestinese e, per gruppi non troppo numerosi, di dormire al villaggio.

Siamo alcuni giovani della Diocesi che hanno vissuto un anno o qualche mese in Terra Santa, in un progetto di Operazione Colomba, Corpo Nonviolento di Pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi (foto). La presenza dei volontari ancora oggi è a supporto di un percorso di pace iniziato dal basso, dalla gente comune, siano essi musulmani, ebrei o cristiani: i contadini palestinesi delle colline a sud di Hebron hanno deciso di rispondere a una situazione di ingiustizia non usando odio e violenza ma coinvolgendo e lavorando insieme a gruppi di israeliani.
Come loro crediamo infatti che l’unica pace possibile e duratura si possa costruire con la Nonviolenza, quella che anche Cristo ci ha insegnato. Tra i ruoli di Operazione Colomba, oltre a proteggere e monitorare gruppi di civili vulnerabili, vi è anche quello di costruire ponti, mantenendosi neutrale tra le parti, ma denunciando le violenze, da qualsiasi parte vengano compiute. Dal 2005 i volontari vivono ad At-Tuwani, un piccolo villaggio nel sud della Palestina (40 minuti da Betlemme), vicino Hebron, circondato da colline ed ulivi, dove numerosi gruppi di turisti e pellegrini fanno tappa per conoscere questa perla di nonviolenza in una terra così dilaniata da propaganda, aggressioni, umiliazioni e violenze. Lì abbiamo vissuto. Sia la sottoscritta (e-mail lauravezzosi@apg23.org) che Corrado Borghi, Sara Bigi, Nicoletta Manzini, Francesco Parmiggiani e Cosimo Pederzoli siamo a disposizione per un incontro preparatorio o successivo al vostro viaggio.

Laura Vezzosi

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