L’emergenza? Tempo per pregare

Omelia del Vescovo nella seconda domenica di Quaresima

Domenica di grande apprensione e incertezza, quella dell’8 marzo. Nella notte, un nuovo decreto del Governo fissa misure ulteriormente restrittive per le zone “chiuse”, tra le quali Reggio, nell’immane lotta alla diffusione del contagio da Covid-19 che il Paese sta combattendo. Poche ore dopo migliaia di reggiani si ritrovano nelle case in collegamento tv o internet con la Messa mattutina presieduta da monsignor Massimo Camisasca – trasmessa e registrata dal Palazzo vescovile a cura del Centro diocesano Comunicazioni sociali – e possono apprezzare il conforto delle sue parole, ancor più consolatorie in un tempo di digiuno eucaristico.
Spero che questa esperienza difficile e dolorosa che ci è data da vivere in questo momento rappresenti per tutti noi una purificazione della mente e del cuore, dice il Vescovo all’inizio della necessariamente sobria celebrazione, assistito dal diacono Enrico Grassi e affiancato da monsignor Gianfranco Gazzotti e da don Patrick Valena.

La preghiera e la vicinanza del pastore vanno a tutti coloro che sono in difficoltà, in primo luogo ai malati, a quanti sono stati riconosciuti toccati dal coronavirus, alle persone più limitate nella loro vita e ai familiari, a chi ci ha lasciato e a chi è rimasto nel lutto. Ma anche ai professionisti della sanità che stanno dando seria prova di dedizione e donazione delle loro energie, alle autorità che devono prendere decisioni impopolari, alle tante famiglie scombussolate dalle misure emergenziali, con i figli a casa da scuola da gestire per diverse settimane.

Leggi tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà dell’11 marzo

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