I giorni della metalmeccanica, indagine congiunturale del settore metalmeccanico

Il Gruppo Metalmeccanico di Unindustria Reggio Emilia – che rappresenta 410 aziende per un totale di circa 27.000 addetti – partecipa all’iniziativa nazionale di Federmeccanica “I giorni della metalmeccanica”.

Ogni tre mesi vengono illustrati i dati a livello territoriale e nazionale, oltre al quadro congiunturale di settore. Vengono oggi presentati i risultati dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica, relativi ai consuntivi  trimestre 2019 e le previsioni  trimestre 2020.

L’indagine è stata condotta presso le imprese metalmeccaniche prima della diffusione dell’epidemia da coronavirus.

«Questa indagine congiunturale – precisa Sandro BordoniPresidente del Gruppo Metalmeccanico di Unindustria Reggio Emilia – cade in un momento estremamente critico per l’economia italiana.

L’effetto Coronavirus a livello globale si inserisce in un quadro già di forte rallentamento dell’economia mondiale determinato tra l’altro dalle tensioni geo politiche in Medio Oriente e da una Brexit che sappiamo ci sarà ma non come saràA ciò si potrebbero aggiungere la crisi strutturale del mercato auto tedesco ed il potenziale rischio di dazi dagli Stati Uniti verso produttori europei di automobili.

Una situazione che si ripercuote soprattutto su settori come il nostro a forte vocazione esportatrice. L’emergenza della diffusione del coronavirus è scattata dunque in un momento di debolezza congiunturale e sta avendo importanti ripercussioni anche sul nostro territorio.

Il rischio sanitario è sicuramente la priorità. Il comportamento delle aziende, in collaborazione con le organizzazioni sindacali, fin dalle prime ore è stato di grande responsabilità, cautela e serietà, con un’attenzione principale nei confronti della prevenzione e tutela della salute dei lavoratori, volta a evitare il diffondersi di inutili allarmismi e contribuendo a dare una corretta informazione. Si continuerà a monitorare da vicino la situazione e a far sì che tutte le azioni future siano improntate all’insegna della globale tutela delle aziende e dei loro collaboratori.

Si rivela oggi sempre più necessario adottare misure adeguate a fronteggiare l’impatto economico dell’epidemia, a partire dal mantenimento della continuità produttivagarantendo continuità nei flussi di approvvigionamento e di distribuzione, fino a interventi specifici sulle dinamiche occupazionali, sugli ammortizzatori sociali e sulla liquidità delle imprese.

Serve poi un piano straordinario per sostenere le imprese italiane e rilanciare nel mondo il Made in Italy, già duramente colpito dai dazi americani, dalla frenata dei consumi in Cina e dai limiti imposti al trasporto di persone e merci, che stanno impattando pesantemente sul commercio internazionale. Alle conseguenze produttive ed economiche immediate date dal blocco di attività dirette e indirette per gestire l’emergenza si aggiunge un grave danno di immagine per l’Italia e le sue imprese. Alcuni paesi esteri stanno infatti bloccando i flussi di prodotti, cancellano incontri con commerciali o chiedono improbabili certificazioni virus-free. Per questo le azioni devono essere immediate ed efficaci. È importante, per tutto il sistema produttivo, non perdere la fiducia dei partner internazionali”.

Sandro Bordoni

 

QUADRO CONGIUNTURALE SETTORE METALMECCANICO

Il quadro economico

IN ITALIA

La situazione congiunturale del settore metalmeccanico ha evidenziato nell’ultimo trimestre del 2019 un inasprimento della fase recessiva in atto e iniziata a partire dal primo trimestre 2018.

I dati ISTAT confermano le valutazioni negative. Nel quarto trimestre dell’anno trascorso, dopo 5 trimestri consecutivi con il segno meno, i volumi di produzione sono ulteriormente diminuiti dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e del 4,6% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Nell’intero anno 2019 si è perso il 3% della produzione rispetto al 2018 con cali pesanti per la meccanica strumentale (-2,8%), per i prodotti in metallo (-4,4%) e in particolare per l’automotive che ha perso circa dieci punti di produzione.

Una situazione particolarmente grave considerando anche le difficoltà dell’industria metalmeccanica europea dove la maggiore economia, la Germania, ha ridotto, sempre con riferimento al quarto trimestre, i volumi di produzione metalmeccanica dell’8,2% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

La Germania è, infatti, il paese traino del Continente e il primo mercato di sbocco delle nostre esportazioni metalmeccaniche. Come citato in precedenza, la caduta, produttiva metalmeccanica tedesca (già in atto) si ripercuote, quindi, inevitabilmente sulle nostre dinamiche produttive.

Complessivamente i nostri attuali livelli di produzione risultano inferiori del 27,6% rispetto al periodo pre-recessivo (primo trimestre 2008).

Le dinamiche produttive osservate sono state determinate oltre che dall’andamento della domanda interna, anche da una diminuzione delle esportazioni metalmeccaniche che nell’ultimo trimestre dell’anno hanno registrato una contrazione in valore dell’1,0% rispetto allo stesso periodo del 2018 con cali maggiori verso la Germania (-2,6%) e la Francia (-1,8%) e, tra i paesi extra comunitari, verso la Cina (-5,2%) e la Turchia (-8,6%).

A REGGIO EMILIA

Anche i risultati dell’indagine condotta presso un campione di imprese metalmeccaniche reggiane relativa al quarto trimestre 2019, confermano il proseguimento della fase di contrazione dell’attività produttiva i cui primi segnali erano emersi nel trimestre precedente. Dati che ancora non incorporano gli effetti delle misure di contenimento della diffusione del coronavirus.

Sotto il profilo della produzione, si registra con una diminuzione dei volumi (-3,1%), che si riverbera sulla dinamica del fatturato (-7,8%). Sulla performance ha influito il forte calo della domanda interna accompagnato da un rallentamento del commercio mondiale.

 

Consuntivi

Variazione su IV trim. 2018

Produzione

-3,1
Fatturato -7,8
Fatturato Italia -13,3
Fatturato estero 0,4
Occupazione -0,3

 

La dinamica del portafoglio ordini è negativa.

  Ordini totali Ordini esteri
Aumento 32,3 25,0
Stazionarietà 25,8 25,0
Diminuzione 41,9 50,0
Saldo giudizi -9,7 -25,0

 

Sulla base delle indicazioni che emergono sia da dati di fonte ISTAT sia dalla indagine congiunturale di Unindustria Reggio Emilia (portafoglio ordini e prospettive produttive), non sono attesi, almeno nell’evoluzione a breve, miglioramenti della congiuntura metalmeccanica.

Fattore lavoro

IN ITALIA

Con riferimento al fattore lavoro si evidenzia, nel 2019, una diminuzione degli occupati nella grande industria dell’1,3% e un incremento delle ore autorizzate di CIG del 64,1%. Tutto questo rischia di essere molto amplificato per gli effetti dell’emergenza Coronavirus che ha colpito anche in maniera diretta il nostro Paese, che già stava risentendo degli effetti indiretti determinati dal forte rallentamento dell’economia cinese (che ha più che drasticamente ridotto l’acquisto di autoveicoli).

A REGGIO EMILIA

Nel periodo ottobre-dicembre 2019 le ore cassa integrazione (CIG) per i lavoratori di aziende metalmeccaniche sono state 1.425.946, registrando un aumento del 34,2% rispetto al quarto trimestre del 2018. Relativamente alla tipologia d’intervento le ore per CIG straordinaria sono cresciute del 66,5%, mentre le ore di ordinaria sono diminuite del 4,9%. Sul fronte occupazionale è difficile fare oggi previsioni, dipenderà anche da come evolverà la situazione legata al Coronavirus.

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