Tra storia e cultura, viaggio in mezzo a un popolo dalla fede forte
Martedì 28 gennaio: sono le due di notte e l’appuntamento è al parcheggio del Tribunale con direzione aeroporto di Bergamo Orio al Serio.
Non era programmato questo viaggio, ma c’era stato, giusto quindici giorni prima, un invito. Un amico titolare di un’agenzia di viaggi del correggese mi aveva chiamato: “So che fai due incontri sull’Armenia e il genocidio. Sto organizzando un viaggio esplorativo in Armenia. Perché non ti unisci a noi?” E così, vista l’opportunità, decido.
Ci imbarchiamo con un nuovo volo della Ryanair istituito solo da dieci giorni. In aereo sono in maggioranza Armeni, che hanno colto questa possibilità di usufruire di un volo diretto low cost per raggiungere l’Italia. In aereo sono seduta vicino ad una coppia armena. E così cominciamo a chiacchierare.
Visto che ho appena approfondito il tema del genocidio chiedo: “Anche voi siete stati toccati da questa tragedia?”.
La signora mi risponde con un mesto sorriso: “Chi di noi Armeni non ha avuto a che fare con il genocidio?”.
Leggi tutto l’articolo di Maria Chesi su La Libertà del 4 marzo