Il croccante deve le sue origini di dolce tipico, diffuso in tutta la montagna reggiana, come dono di nozze alla sposa, a conclusione del banchetto nuziale. Quindi doveva essere buono da mangiare, ma anche bello da vedere e, soprattutto, doveva poter conservare le proprie caratteristiche per giorni, perché una volta nulla andava sprecato.
Il croccante nasce così, come dolce “povero” del giorno di festa, ma presto diventa il più diffuso nelle tavole montanare, tramandato con orgoglio di ricetta in ricetta, di madre in figlia, fino ai giorni nostri. Di certo, però, non è il dolce più facile e veloce da realizzare.
L’associazione “Le croccantine di Baiso” si occupa da anni di promuovere, conservare e tramandare l’originalità e la particolarità della cultura del croccante e consegna la propria ricetta che è composta da semplici ingredienti base: mandorle, burro, zucchero e… amore. Sembra molto semplice, ma non lo è, basti pensare che per lavorare 4 chili di mandorle occorrono circa 5 ore.
Leggi tutto l’articolo di Rita Bacchi Pessina su La Libertà del 26 febbraio