Si attenua la flessione delle vendite, ma il commercio fa -0,5% a fine 2019

La flessione delle vendite si è sensibilmente attenuata, ma il 2019 si è comunque chiuso in rosso per il commercio al dettaglio al dettaglio nella provincia di Reggio Emilia.

Il settore ha infatti continuato, anche nell’anno appena trascorso, a non registrare segnali di ripresa e così, mediamente, il calo registrato è stato dello 0,8% rispetto al 2018, quando la contrazione media aveva raggiunto il 2,2%.

Fissando l’attenzione sull’ultimo trimestre del 2019, la flessione rispetto allo stesso periodo di un anno prima si è fermata allo 0,5%.

Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio sui risultati dell’indagine congiunturale del sistema camerale, ad incidere in modo determinante sul trend delle vendite complessive al dettaglio sono stati sicuramente i dati degli esercizi di commercio di prodotti non alimentari. Nel trimestre ottobre-dicembre 2019, infatti, la riduzione delle vendite per questi beni è stata dell’1,3% e, sebbene si tratti della flessione più bassa degli ultimi otto trimestri, è evidente che l’incidenza sul risultato complessivo del commercio è stata rilevante.

La tendenza negativa è mitigata dall’andamento in controtendenza rilevato per le restanti tipologie di commercio al dettaglio in sede fissa, anche se in misura differente. Le vendite di prodotti alimentari sono cresciute dello 0,3% rispetto all’ultimo trimestre del 2018, mentre quelle effettuate dalla grande distribuzione organizzata (ipermercati, supermercati e grandi magazzini) si sono attestate al +1,2% su base annua.

Le attese per l’inizio del 2020 dei commercianti della provincia di Reggio Emilia, intervistati in gennaio, complessivamente sono orientate verso la possibilità di una ulteriore contrazione delle vendite: solo il 18% delle imprese del commercio ipotizza un aumento, mentre quattro negozi su dieci ritengono che le vendite subiranno un calo.

Tale giudizio è espresso da tutte le tipologie di esercizi commerciali al dettaglio, ad esclusione di ipermercati, supermercati e grandi magazzini: la quota di imprese della grande distribuzione organizzata che prevede un aumento delle vendite raggiunge addirittura il 44% a fronte di un 31% che ipotizza una flessione.

Relativamente alla struttura del commercio al dettaglio reggiano, alla fine dell’anno passato erano 4.581 le imprese del settore registrate in provincia di Reggio Emilia, il 2,8% in meno rispetto al dicembre 2018. Quasi la metà dei dettaglianti (2.182 negozi) svolge attività di commercio non alimentare, 517 sono esercizi non specializzati della grande distribuzione; i negozi di alimentari sono 689, gli ambulanti sono 764. L’attività di commercio al dettaglio fuori da negozi, banchi e mercati (attraverso internet, o mediante l’intervento di un dimostratore oppure per mezzo di distributori automatici) è svolta da 280 imprese ed è l’unico comparto che registra un incremento: 22 imprese in più in un anno, pari ad una crescita dell’8,5%. Infine, sono 131 le aziende di commercio al dettaglio di carburante.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *