A Pieve Modolena affollato incontro con don Luigi Verdi
Inizio da questa bella frase.
“Accolgo la fragilità dei giorni e li impasto come il pane. Osservo segnali lontani fra le nostre case oltre la folla, un vento sereno di semente viene dal futuro” (don Luigi Verdi).
Certo conoscere don Gigi è una grazia, è indubbio e non perché sia “un personaggio”, ma perché è vero, diretto, va subito al nocciolo delle questioni più serie della vita, e nello stesso tempo è così attento al mistero di ognuno che commuove. Lo senti subito fratello, amico, compagno di viaggio, dà fiducia e non è scontato, soprattutto in un mondo come questo.
…semente che viene dal futuro? Sì, risponderei senza esitazioni. La Chiesa è una, ma si esprime in vari modi, come è giusto che sia, Romena e la fraternità da lui fondata, con il suo stile aperto e senza giudizi su nessuno, è un segno forte di una “Chiesa del respiro”, la definizione è mia, perché accogliendo tutti, accoglie automaticamente tutto di te. E tu respiri Dio, perché è Lui che è così: a braccia aperte.
Il 7 febbraio Reggio, come diocesi e come città è stata un’ospite discreta, stupita e sorridente nell’accogliere don Gigi, accompagnato da Sandro, mai dimenticare i collaboratori! prima come Ufficio Scuola per un incontro di aggiornamento con gli insegnanti di religione, presenti 75 docenti tutti attenti a cercare di afferrare qualche novità per sé e per i propri studenti. Credo ce ne fossero in abbondanza di spunti e molto concreti.
Mentre alla sera alle 21 ha guidato nella parrocchia di Pieve Modolena l’incontro “L’amore fattelo bastare”, un insieme di riflessioni, proiezioni, musiche e canti, commenti e racconti che fanno pensare a un momento di preghiera che non ti permette di addormentarti né fisicamente né spiritualmente. Anzi!
Leggi tutto l’articolo di Fabiana Guerra su La Libertà del 26 febbraio