Il cammino proposto dal Centro Missionario Diocesano basato sulle parole dell’Enciclica «Laudato si’»
La conversione richiesta dal periodo quaresimale che ci apprestiamo a vivere è quella che comporta un cambiamento di sguardo verso la creazione. Questo significa riflettere sul fatto che abbiamo ricevuto gratuitamente da Dio un dono, il Creato, di cui dobbiamo avere cura. Questa “conversione ecologica” di cui parla il Papa nella Laudato si’ si può realizzare solo se sappiamo tenere sempre desto uno stimolo alla conversione del cuore, recuperando la nostra vocazione originaria di custodi del creato.
Ci sono alcune prospettive lungo cui possiamo operare affinché questa conversione diventi duratura: la prima si riferisce all’importanza di rimettere l’uomo al centro della riflessione; se l’uomo è affidatario del compito di custodia della terra, significa che è, attraverso il suo lavoro, collaboratore di Dio nell’opera creatrice. Come ci ricorda l’enciclica “non può essere autentico un sentimento di intima unione con gli altri esseri della natura, se nello stesso tempo nel cuore non c’è tenerezza, compassione e preoccupazione per gli esseri umani” (LS n. 91). Se riteniamo l’uomo davvero a immagine e somiglianza di Dio, sappiamo anche riconoscere il valore preminente dell’uomo sulle altre creature cosi come il valore delle relazioni tra gli uomini. La crisi ecologica, che rivela in modo tangibile i segni della crisi etica e spirituale dell’epoca che stiamo vivendo, ci fa presente che il recupero di una relazione con la natura secondo il disegno di Dio, passa attraverso un risanamento delle relazioni umane.
Leggi tutto l’articolo di Pietro Adani su La Libertà del 26 febbraio