I metalmeccanici reggiani e modenesi della Fim sui fatti di Foggia: “guerra di mafia indegna dell’Italia”

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I metalmeccanici reggiani e modenesi della Fim sui fatti di Foggia: “guerra di mafia indegna dell’ Italia”

Giunge dalla terra del Maxi Processo Aemilia – dove le infiltrazioni mafiose giunsero anche nel mondo industriale e imprenditoriale – un grido di dolore e un appello alla legalità dopo quanto accaduto a Foggia. “I lavorati del comparto metalmeccanico dicono basta a una guerra di mafia che rende indegni di essere italiani”, commenta Giorgio Uriti, segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale che interviene sull’attentato avvenuto la notte scorsa a Foggia a danno di Michele Longo membro della segreteria Fim Cisl di Foggia a cui è stata incendiata l’automobile. E’ il secondo evento criminale nel giro di una settimana a spese di un dirigente della Fim Cisl. Nella notte di mercoledì 12 febbraio, con le medesime modalità, era stata alle fiamme l’auto di Donato Ambrosio dirigente della Fim Cisl lavoratore nel Gruppo Sofin.
“Auspichiamo che gli inquirenti facciano chiarezza al più presto, su quanto accaduto – prosegue Uriti – ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà a Michele Longo alla segreteria provinciale della Fim Cisl e a tutti i delegati e attivisti della Fim Cisl di Foggia, che ogni giorno, si trovano a svolgere la loro attività sindacale in un territorio lacerato dalla violenza criminale”. Sempre secondo Uriti: “E’ inaccettabile continuare a immaginare una città meravigliosa, come Foggia, in mano alla mafia e ai racket. Le cronache di questi anni consegnano un quadro desolante cui il mondo del lavoro sano, assieme a tutte le azioni sindacali d’Italia e allo Stato, è chiamato ad opporsi. L’azione sindacale non si lascia intimidire dalla paura”.
E come segno di risposta e vicinanza, proprio in queste ore la Fism Cisl Emilia-Romagna ha proposto di svolgere un esecutivo nazionale della categoria nel capoluogo foggiano.

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