Tapignola ha ricordato don Pasquino

Si è svolta il 2 febbraio l’annuale commemorazione della fucilazione di don Paquino Borghi, parroco di Tapignola, avvenuta nel gennaio del 1944.
Insediato da soli tre mesi nella canonica, il sacerdote fu arrestato e condotto a Reggio Emilia presso il poligono e ucciso assieme ad altre otto persone.
Politica e fede riunite in una sola, esemplare figura, che viene ricordata tra le note della musica suonata dal corpo bandistico di Villa Minozzo, echeggia forte nell’omelia di monsignor Giovanni Costi, prende vita e forma nel saluto del sindaco Elio Ivo Sassi e infine viene rappresentata dagli studenti della scuola secondaria “G. Galilei” di Villa Minozzo.

“Uomo di fede, ma anche autentico democratico: don Pasquino è un personaggio simbolo della nostra Resistenza – sottolinea il sindaco e presidente Alpi-Apc Reggio Emilia Elio Ivo Sassi, da anni promotore dell’evento – icona di quella libertà che getta i semi, tra le altre cose, della nascita della brigata Fiamme Verdi. La conquista della libertà è un dovere e – citando Madre Teresa di Calcutta – «il vero male di questa società è l’indifferenza»”.
“Nei mesi vissuti presso questa parrocchia don Pasquino ha saputo portare valori missionari e spirituali, essere fonte di imitazione e coinvolgimento”, spiega monsignor Costi.

Leggi il resto dell’articolo di Chiara Guidarini su La Libertà del 12 febbraio

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