Viaggio missionario in Madagascar

Non è semplice sintetizzare un viaggio “missionario”, un’esperienza di 16 giorni che coinvolge totalmente corpo e spirito. Dal 2 al 18 gennaio abbiamo visitato diverse realtà che prestano servizio in Madagascar e ammirato alcuni luoghi naturalistici.
Il primo viaggio organizzato dal Movimento Familiaris Consortio in collaborazione col Centro Missionario Diocesano è nato da un’idea di don Luca Fornaciari e don Simone Franceschini: portare sul posto le persone per vedere, visitare, toccare con mano la realtà dell’impegno missionario, reggiano e non, in quella terra.

Andare di persona è molto coinvolgente e fa comprendere in modo totalmente diverso ciò che testimonianze, foto o video fanno solo intuire: esserci è sentire la realtà sulla propria pelle.
L’impatto emotivo è stato forte, ma col passare dei giorni la riconoscenza per le opere che la Chiesa reggiana ha creato e mantiene con grandi sacrifici di mezzi e persone è stata il sentimento prevalente; riconoscenza e stima per i sacerdoti e i volontari che dedicano mesi e anni della loro vita al popolo malgascio, testimoniando che un grande amore per Gesù Cristo rende possibili grandi opere.

Guidati da don Luca Fornaciari, che si è speso molto per far sì che tutto fosse ben coordinato, in 18 provenienti da Reggio, Sassuolo, Carpi, Sant’Ilario siamo partiti: Reggio, Bologna, Parigi, finalmente Antananarivo.
Incontriamo, nella prima Casa della Carità fondata a Tongarivo più di 50 anni fa, don Pietro Ganapini, una presenza spirituale e carismatica che abbiamo ascoltato e con cui abbiamo pregato.
Ad Antsirabe facciamo conoscenza dei famosi pousse-pousse, carrelli a due ruote simili a risciò, mezzo di trasporto urbano a trazione umana.

Leggi il resto dell’articolo di Gabriele Guatteri su La Libertà del 5 febbraio

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